Il Florovivaismo è l’attività professionale dove la produzione e commercializzazione di piante e/o fiori si svolge in un complesso di serre e vivai.
Fino al secolo scorso noi italiani siamo stati primi produttori al mondo di canapa sativa: la coltivavamo seguendo i principi dell florovivaismo, la esportavamo e la usavamo nel settore tessile e non solo. Poi arrivò il proibizionismo e la guerra per luoghi comuni alla canapa, per non parlare della commercializzazione delle fibre sintetiche che presero il monopolio nel mercato tessile.
Oggi finalmente si può tornare a praticare il florovivaismo di canapa senza rischiare una condotta illegale.
A dirla tutta, è una pratica anche molto apprezzata poichè la coltivazione di cannabis sativa aiuta l’ambiente contrastando l’inquinamento e migliorando drasticamente la qualità dei terreni, oltre a difendere le biodiversità.
Come avviare una coltivazione di canapa
Non ci si può improvvisare coltivatori di cannabis, bisogna prendere le giuste contromisure per non andare incontro a spiacevoli noie con la legge.
Ci sono due cose fondamentali da sapere per avviare una coltivazione di canapa: il limite legale della percentuale di THC presente nella cannabis non deve essere maggiore allo 0,2 (anche se il limite massimo di tolleranza per un eventuale controllo è dello 0,6 sulla media delle piante controllate) ed è importante conservare le fatture di acquisto dei semi con relativo certificato che devono essere obbligatoriamente registrate dal UE. Attenzione, tale inadempimento porta guai sia dal punto di vista penale che da quello economico.
Una volta acquistata la tipologia di seme di canapa accettata dalla unione europea, l’agricoltore deve presentarsi presso gli uffici preposti dell’ispettorato Agrario Provinciale e compilare il modello di coltivazione della canapa.
Questo documento verrà poi inviato alle forze dell’ ordine per segnale il luogo dove è stata avviata la coltivazione, così da essere in regola nel caso di controlli di routine.
Nell’eventualità di un controllo è buona norma che il coltivatore richieda alle forze dell’ordine di rilasciargli la certificazione di controllo eseguita ed è altresì importante di volta in volta comunicare ogni azione svolta nel momento della raccolta agli uffici dell’ispettorato agrario che si occuperanno di segnalare alle autorità competenti tali manovre.
Ad oggi questa operazione non è più obbligatoria ma invitiamo caldamente a seguirla per evitare incomprensioni con gli organi predisposti sulla legalità o meno della propria piantagione.
La germinazione
Calore, umidità e buio: queste sono le 3 parole chiave quando ci si chiede cosa serve al seme di canapa per germogliare.
Ecco quindi alcuni delle migliori tecniche per far germogliare i semi di canapa.
Metodo con carta assorbente: Il metodo per la germinazione di semi di canapa tramite carta assorbente che permette di far germogliare i semi utilizzando della comune carta da cucina.
- Il procedimento è piuttosto facile:
bagna due fogli di carta assorbente con acqua tiepida e avvolgi il seme all’interno; - fai attenzione che il seme sia sempre umido ma mai bagnato (un seme bagnato non avrà bisogno di germogliare per ricercare l’ acqua)
- dopo qualche giorno molto probabilmente il seme sarà germogliato;
- travasa il seme ma fai molta attenzione durante questo passaggio perché il germoglio è fragile.
Metodo con cubetti di lana di roccia: Questo metodo è molto usato grazie alla sua facilità di svolgimento.
- Prendi dei cubi di lana di roccia;
- inserisci al loro interno la sementa di canapa e immergili in un contenitore o in una vasca d’acqua arricchita con dello stimolatore per radici;
- riponi in un vassoio i cubi di lana di roccia e coprili con un coperchio, poi chiudili in un posto con la temperatura compresa tra i 20 e 25 gradi.
- aspetta almeno 2/3 giorni e poi vedrai la canapa germogliare
Metodo a terra o in plateau da semina: Questo è il metodo più tradizionale per seminare e far germogliare la canapa, è importante usare terra morbida e di alta qualità per favorire la germogliazione. Prima di iniziare a piantare, metti i semi a mollo in acqua tiepida con dello stimolatore di radici per qualche minuto.
- Dopodichè pianta il seme a una profondità di 1 cm;
- Ricopri il buco senza compattare troppo il terreno;
- Annaffia il terreno quando noti che si sta seccando.
- Nel giro di 3/10 giorni i semi inizieranno a germogliare.
Nel caso si utilizzano dei plateau vuoti o dei plateau con il germoglio già pronto fai molta attenzione durante il travaso: i germogli sono molto delicati e capita anche ai coltivatori più esperti oltre che quelli alle prime armi di danneggiarli se maneggiati in maniera maldestra o di fretta.
IMPORTANTE: I semi non vanno mai tenuti per molto tempo in ammollo nell’acqua perché è molto alto il pericolo che marciscano. Inoltre la luce e il calore hanno enorme importanza per la buona riuscita della coltivazione, la cannabis ha bisogno di una temperatura che si aggira tra i 20° e i 25° gradi e deve avere la giusta dose di luminosità e oscurità, attestabile intorno a 12 ore per la luce e 12 ore di buio.
Agevolazioni e bonus fiscali 2022
Come specificato nell’articolo 6 della legge 242, fissa incentivi fino a un massimo di 700 mila euro l’anno per migliorare la produzione.
Inoltre chi avvia un’azienda agricola ha diritto ha un periodo di tre anni di esenzione dai contributi che scenderanno al 65% e al 50% negli anni successivi. E’ opportuno tenere d’occhio le comunicazioni della regione di competenza poichè non è raro che ci siano comunicazioni relative ad agevolazioni per chi si occupa di canapicoltura. E’ inoltre possibile iscriversi al registro della camera di commercio come startup innovativa con tutti i benefici del caso, dagli sgravi ai premi fino ad arrivare ai finanziamenti.
Il florovivaismo da canapa è infatti visto come un mercato innovativo e in continua espansione rispetto ad altri tipi di coltura. Per ogni approfondimento sarebbe opportuno richiedere il parere di un esperto in materia o affidarsi ad un commercialista.